Genericamente, per marcatura laser intendiamo un segno permanente su una superficie, prodotto dall’interazione di un raggio laser, focalizzato sulla superficie stessa. I risultati possono essere molto diversi a seconda del tipo di materiale, più o meno riflettente, delle proprietà del laser (per es. lunghezza d’onda e durata della pulsazione) e della focale utilizzata per la messa a fuoco e quindi dello spot del laser.
Più nel dettaglio…
La marcatura laser è applicabile a diverse tipologie di materiali: si va dalle plastiche ai minerali, materie organiche o inorganiche, ma è sui metalli dove questa tecnologia si esprime al meglio, ottenendo anche una molteplicità di risultati estetici e funzionali.
Con il temine marcatura definiamo comunque una modificazione superficiale del materiale, dove cioè la penetrazione del laser è minima o nulla. Per penetrazioni più consistenti si parlerà di incisione.
Se desideriamo una marcatura per annerimento impalpabile, ma comunque sempre permanente e ben visibile, su acciaio o alluminio anodizzato (ciò accade in molte applicazioni: ad esempio dove sia necessaria estrema pulizia e quindi anche una piccola asperità potrebbe trattenere batteri o sporco; oppure in caso di parti per accoppiamenti molto precisi) possiamo utilizzare un laser con durata di pulsazione nell’ordine dei nanosecondi: il laser si limita a riscaldare l’area da marcare, provocando la formazione di ossidi che danno una colorazione grigio scura, senza asportazione di materiale.
La colorazione può variare in base alla temperatura raggiunta sulla superficie e al tipo di metallo (vedi articolo sulle MARCATURE COLORATE).
In alcuni settori, come ad esempio l’Automotive, il Watchmaking o specialmente il Medicale, viene spesso richiesta una marcatura su acciaio inox con caratteristiche più specifiche: gli strumenti chirurgici, le protesi, le attrezzature mediche hanno l’esigenza di essere contrassegnati da un codice identificativo di tracciabilità UDI, codici alfanumerici, codici a barre e datamatrix, a volte di dimensioni ridottissime, i quali necessitano di una marcatura ad alto contrasto, molto netta, leggibile e resistente alla corrosione anche dopo numerosi cicli di pulizia.
Altra caratteristica non trascurabile è la velocità di esecuzione, infatti, rispetto ad un laser con durata d’impulso superiore (nell’ordine dei nanosecondi), i tempi di realizzazione della marcatura si accorciano sensibilmente, aumentando così la produttività. E’ inoltre il più indicato qualora si voglia ottenere una marcatura per annerimento su altre tipologie di metalli (titanio, alluminio non anodizzato, leghe).
Le nostre soluzioni
Sisma supporta la domanda industriale fornendo soluzioni stand-alone, versatili e chiavi in mano, come BSP Pico e il sistema di caricamento automatico dei vassoi WH10.
BSP-Pico è un sistema di microlavorazione a 3 assi*, aggiornabile fino a 5 assi mediante mandrino rotante e inclinabile, completamente personalizzabile, dotato (nella sua configurazione base) di una sorgente laser in fibra a picosecondi (che consente velocità di ripetizione operative fino a 2 MHz), di una testa di scansione galvanica (che consente velocità angolari operative fino a 75 rad/s) e di un obiettivo F-Theta (che consente, a seconda della sua lunghezza focale, campi di lavoro operativi fino a 180×180mm).
Il modello opzionale WH-10 è progettato per la produzione in serie e può caricare automaticamente fino a 10 vassoi di oggetti multipli. Massimizza il tempo di attività di BSP Pico, consentendo un funzionamento automatico non presidiato.
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