Test con laser 50W Pico

Come anticipato, sono stati ripetuti test analoghi a quelli fatti con il 20W MOPA, con quest’altra sorgente più potente e con impulsi ultracorti, per verificarne i vantaggi e le differenze.

Stelo con ghiera del Cricchetto dinamometrico. Abbiamo eseguito esattamente la stessa lavorazione con risultati sensibilmente migliori; infatti, a parità di rilevanza al tatto, abbiamo ottenuto:

• Segni nettamente più intensi (annerimento)
• Abbattimento dei tempi: da 2 min e 55’’ a 1 min e 24’’
• Scritte più definite

Corpo graduato. In questo caso, visti i risultati precedenti, ci siamo spinti a marcare una scala graduata con cifre più piccole e più fitte. I risultati confermano le migliorie precedenti.

Lo stesso dicasi per le Frese lanceolate. 

Molto interessante era verificare le differenze nei datamatrix, che per le loro dimensioni rappresentano un elemento abbastanza critico.

Moncone. Ripetiamo lo stesso datamatrix, dimensioni 1,16 x 1,16mm, formato 12 x 12.

La differenza di qualità rispetto al test precedente è evidente. Naturalmente, nessun problema per la leggibilità a microscopio.

B&B Dental ci ha fornito frese lanceolate, chiavi dinamometriche, monconi e impianti per sviluppare un processo di marcatura.

Sono elementi che devono resistere alla corrosione ed assicurare durabilità a lungo termine in condizioni stressanti come la decontaminazione e successiva sterilizzazione in autoclave. È importante ottenere una marcatura con caratteri e segni ben contrastati, ma non percepibili al tatto.

Dobbiamo quindi evitare di asportare troppo materiale, modulando attentamente i vari parametri (potenza, velocità del laser, velocità di rotazione del mandrino, ecc.).

La macchina utilizzata nei test è una BSP, dotata di mandrino roto-tiltante.

I test di marcatura nei vari elementi sono stati eseguiti dapprima equipaggiando la macchina con una sorgente laser 20W MOPA; poi gli stessi, o simili, sono stati ripetuti con una sorgente laser 50W Pico.

Impianti. Come detto in precedenza, l’obiettivo è marcare un datamatrix estremamente piccolo (0,4 x 0,4mm, formato 10x10) all’interno di una vite di impianto in titanio, cosa impossibile con il laser 20W MOPA. Occorre fissare l’impianto, con il mandrino o con apposito posaggio, inclinandolo in modo che il laser possa marcare nella sua parte interna. Il tempo di esecuzione è di circa 10 sec. La lettura attraverso microscopio avviene con successo.

In conclusione, i risultati dei test hanno dimostrato che il laser ideale per questo tipo di lavorazioni è una sorgente Pico. Con il MOPA, eccettuato il datamatrix 0,4 x 0,4, tutte le lavorazioni sono fattibili, ma con grado di annerimento e dettaglio inferiore e tempistiche a volte sensibilmente più lunghe.

La soluzione qui praticata con BSP Pico 50W, può considerarsi perfetta alla luce dei risultati ottenuti. Si tratta di un sistema di marcatura flessibile, stabile e preciso, grazie a:

• piano di lavoro in granito
• 3 assi motorizzati
• precisione movimento assi di 50 microns
• corsa assi 300x300x300 mm
• equipaggiamento di mandrino roto-tiltante
• software integrato con sistema di visione CVS e Pattern matching

Da notare che i sistemi software Sisma hanno inoltre una completa integrazione con il database SQL per recuperare e generare la marcatura UDI richiesta dalle normative FDA e EU MDR.