Stampanti 3D metallo professionali - Domande frequenti - SISMA S.p.A.

I componenti stampati in metallo con tecnologia LMF (Laser Metal Fusion) hanno generalmente superficie rugosa ma sono caratterizzati da altissime densità, prossime al 100%, visto che il materiale viene completamente fuso e non sinterizzato.

Cosa bisogna fare dopo il processo di stampa?

I manufatti prodotti tramite tecnologie LMF metallo possono essere oggetto di trattamenti termici per rilassamento delle tensioni residue derivanti dal processo stesso e per incrementare le proprietà meccaniche (in base al materiale, sono possibili diverse tipologie di invecchiamento, che possono influire su durezza, resistenza a trazione e duttilità).
La necessità di ridurre la rugosità superficiale o soddisfare tolleranze dimensionali molto strette richiede di utilizzare, sui manufatti prodotti diverse tecnologie di finitura e ripresa superficiale. In base al materiale è possibile utilizzare tecnologie di asportazione truciolo (tornitura, fresatura), Elettroerosione, Lucidatura o elettrolucidatura, rivestimenti superficiali (PVD).

Tutte i materiali sono in maniera diversa reattivi a particolari reagenti. Per questo il processo all’interno della camera di lavoro avviene sempre in presenza di un gas inerte e la concentrazione di ossigeno è molto bassa (inferiore a 0.3%).
Nel caso di materiali altamente reattivi come leghe di Alluminio e Titanio le macchine vengono attrezzate con sensori del contenuto di Ossigeno che permettono di scendere al di sotto delle 100 parti per milione (100ppm).
I rischi correlati alla gestione di materiali reattivi sono eliminati durante il processo di lavoro. Per eliminare ogni pericolosità durante l’attrezzaggio le macchine identificate dalla sigla RM (reactive materials) hanno una porta con guanti che permette di movimentare la polvere sempre in atmosfera inerte evitando ogni contatto tra materiale ed ambiente esterno
I metalli preziosi sono particolarmente riflettenti alle lunghezze d’onda tipiche dei laser infrarosso da 1047nm. Alcuni allestimenti delle macchine MYSYNT100, contraddistinti dalla sigla PM (precious metal), utilizzano lo spot laser con un diametro ridotto a 30µm per aumentare la densità di energia, a parità di potenza laser.
Queste macchine sono inoltre contraddistinte da kit di cilindri intercambiabili per modificare il campo di lavoro Ø100mm a 63.5mm e 34mm
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